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Paolo Mazzanti

UNA VITA IN VIAGGIO

Paolo Mazzanti

Con grande tenacia cerco di immortalare

momenti irripetibili, espressioni uniche, attimi indimenticabili.

165
paesi visitati
D810
nikon camera
D600
nikon camera
D5
nikon camera

Il desiderio di conoscere genti e luoghi lontani mi ha portato a visitare più di 160 paesi alla ricerca delle emozioni che si vivono nella cerimonie, nelle feste, nei più semplici mercati, nella vita quotidiana. Dalla passione per i viaggi e da quella per la fotografia è nato un archivio di oltre 40.000 scatti, sguardi di persone vere che mi hanno prestato i loro volti e regalato i loro sorrisi. Alcuni scatti sono stati premiati in vari concorsi, il premio più incredibile è stato il Nikon Photo Contest International, 3° assoluto su oltre un milione di partecipanti.

Ho avuto il piacere di allestire alcune mostre specialmente a Bologna, a Palazzo Re Enzo, nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio e quella che più mi ha emozionato: 24 grandi pannelli in Piazza del Nettuno. La frase che ho voluto inserire in ognuna era “se il visitatore uscendo potrà dire che anche una sola di queste immagini lo ha fatto sorridere, impressionato, incuriosito o commosso, allora questa mostra avrà avuto successo”. Ho collaborato con l’Unicef in alcune iniziative, alcuni settimanali hanno utilizzato i miei scatti in appoggio al loro reportage. Ad un libro totalmente mio nel lontano 1998, dal titolo Sumi in cui erano presenti solo volti, unico scritto era una frase del poeta inglese G. Herbert “Gli occhi parlano ovunque la stessa lingua”, ne sono seguiti altri 4: Africa, Asia, Papua Nuova Guinea e Yanomani. Il National Geographic ha scelto diversi miei scatti (e la cosa mi inorgoglisce) nel loro libro “I Popoli del Mondo”. La passione e l’emozione di tante situazione hanno compensato i disagi anche pesanti, le sistemazioni notturne vanno il più delle volte dalla tendina igloo facilmente trasportabile e velocemente montabile ad alberghi assolutamente “particolari”. In molti paesi la precaria situazione politica ed il rischio attacchi o rapimenti è purtroppo alto e sempre più presente. In alcune nazioni le stesse autorità militari obbligano a servirsi di scorte armate formate da loro soldati che spesso è opportuno aumentare con contractor privati. Anche il fai da te è possibile. In tanti anni “in giro” anche qualche problema sanitario si è presentato; i due più pericolosi sono stati una colica renale in Gambia, scambiata per appendicite e curata con la proibizione di ingerire liquidi (in agosto con 40 gradi) in attesa dell’imminente operazione. Non potete immaginare i dolori! Fui salvato da un giovanissimo volontario francese di Medecins Sans Frontieres che passando (ero già in camera operatoria) mi ha visitato ed escludendo una peritonite imminente mi ha aiutato a fuggire consigliandomi di prendere il primo volo che portasse verso l’Europa indipendentemente dal paese di arrivo. Il secondo e sicuramente più pericoloso è stata una malaria cerebrale, malattia che non perdona se non contrastata nelle prime 24 ore, che mi è scoppiata nel mezzo del Sahara, assolutamente nel mezzo; stavamo percorrendo la transaariana da sud (Togo) a nord (Tunisi). Questa malattia ha una incidenza di sopravvivenza non esaltante in ospedale. Fortunatamente avevamo medicine giuste, dico fortunatamente in quanto esistono vari tipi di malaria (la mia era la peggiore, la Falciparum) e vanno curate con medicinali mirati. Il tutto proseguendo comunque il viaggio, in quanto sarebbe stato impensabile fare campo di giorno, in agosto nel Sahara con temperature oltre i 50 gradi.Altri hobby: subacquea, possiedo il brevetto Master Scuba Diver e per anni ho insegnato come Ass. Instructor Padi. Chiaramente anche in questa passione non poteva mancare la fotosub, nelle oltre 1200 immersioni, tanti scatti con soggetto preferito gli squali. Il rally: 11 anni come navigatore, ho corso con varie auto affidateci dalle scuderie Fiat Corse, Jolly Club, Tre Gazzelle e River Team. Probabilmente le emozioni e le paure più intense. Paracadutismo: brevetto militare della Folgore; poi altri hobby più normali come lo sci, ecc. A volte il fotografo è fotografato, questa mia immagine è stata pubblicata su un giornale indiano in occasione della festa delle polveri e dei colori.

Le mostre – le pubblicazioni

Sguardi – Gli occhi parlano ovunque la stessa lingua” con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, Provincia, Comune di Bologna e Unicef, allestita a Palazzo Re Enzo che ha visto più di 7.000 visitatori nei 14 giorni di apertura. In quella sede ha presentato 250 scatti divisi in quattro continenti: Africa, Asia, America e Oceania. Ha allestito nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio sede del Comune di Bologna in collaborazione con Unicef una esposizione di 120 scatti in occasione delle Città Sane dei Bambini e delle Bambine, che ha visto moltissimi partecipanti. Ha contribuito alla raccolta fondi dell’Unicef prestando i suoi scatti a contorno del loro stand all’interno della Fiera il Mondo Creativo. In quella sede, essendo le spazio limitato, ha esposto una 60 di foto, cercando sempre di rinnovare l’esposizione. La mostra Sguardi è stata ospitata dal Comune di Carpi, nel cortile d’onore di Palazzo del Pio, con 240 scatti di cui 80 inediti.

Altri Sguardi – Ha allestito la mostra “Altri Sguardi” in Piazza del Nettuno a Bologna, 24 ritratti delle dimensioni di 134 x 99 cm, illuminata con luci al led, visibile 24 ore su 24, che è stata molto apprezzata. Ha collaborato con agenzie di pubblicità, numerose testate femminili e con il National Geographic nella pubblicazione “I Popoli del Mondo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Sumi”. Ha pubblicato quattro nuovi libri tematici per paese Sguardi Africa, Asia, Oceania e Sud America. Ha un archivio di più di 35.000 immagini, scattate senza alcun posizionamento di luci, sfondi o richiedendo pose alle persone ritratte, ma fotografandole nella loro vita reale e nelle situazioni quotidiane. È stato premiato in numerosi concorsi fotografici tra cui il prestigioso Nikon Photo Contest International.

Sguardi Sospesi – Dal 2016 Paolo Mazzanti segue un percorso di reinterpretazione che partendo dai luoghi e dagli incontri di Sguardi, li estrae dal suo contesto per prendere vita su uno sfondo nero o una superficie specchiata, un ambiente neutrale, una dimensione di sospensione nello spazio e nel tempo.